Programma di ristrutturazione urbana
FAUSTO SAVINI architetto




UBICAZIONE: Via dei Molini Foligno
COMMITTENE: Comune di Foligno
PROGETTISTI: Arch. Fausto Savini Ing. Andrea Giannantoni
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: ing. G. Cicioni
STRUTTURE: Ing. Andrea Giannantoni Ing. Fabrizio Menghini
IMPIANTI: P.I. Paolo Castellana
SICUREZZA: Ing. Fabrizio Menghini
REALIZZAZIONE: EDILBEVAGNA
DATI DIMENSINALI : MQ330.45
CRONOLOGIA: PROGETTO 2002





Cenni storici

L’edificio è situato a monte della via fluviale degli opifici e precisamente in via dei molini. Presente già nelle piante di Foligno del 1600 il complesso si divide in tre edifici, i quali accolgono tre distinti molini; uno ad olio dove attualmente si trova il ristorante “ Il Cavaliere che non c’è”; uno a grano oggetto dell’ intervento ed un altro ad olio attualmente adibito ad abitazione. Le linee guida dell’intervento scaturiscono dalla lettura delle trasformazioni storiche dell’edificio; dal 1805 fino ad oggi. Nell’allegato (1) viene descritta una ristrutturazione avvenuta nel 1805 circa dove si evidenzia la realizzazione di tre nuovi locali (punto 14) destinati a magazzini, costruiti sopra a quello che doveva essere il vecchio ponte di attraversamento del fiume e di una “nuova bottega” (punto 8) a ridosso della “vecchia bottega” (punto1) dove erano presenti le quattro mole a grano; inoltre viene descritta anche la costruzione di un “nuovo ponte” (punto13) che dava comunicazione ai vecchi e nuovi opifici. Abbiamo quindi un quadro preciso di come si presentava il complesso fino al secondo conflitto mondiale quando, colpito da un ordigno che causò il crollo di alcune parti della struttura, venne ricostruito come evidenziato nell’allegato (2) rimanendo così fino ai nostri giorni. Questo intervento avvenuto senza tener conto del nucleo preesistente è stato caratterizzato, oltre che dalla ricostruzione delle parti strutturali crollate, dalla realizzazione di due corpi di fabbrica, come ampliamento, sopra l’alveo del fiume adiacenti all’edificio originario. Per quanto riguarda la ricostruzione delle parti strutturali va sottolineato che questa non ha interessato soltanto le strutture verticali ma anche tutti i solai che, ad esclusione della parte vicino alla cascata al piano terra, costituita da volte a mattoni, sono stati realizzati in ferro e laterizio e latero cemento. Inoltre al piano terra è stato rialzato il livello originario della zona d’ingresso e del corridoio di circa 80cm per avere la possibilità di carico e scarico con gli autocarri. In conseguenza a questo lavoro è stato rialzato anche il solaio del primo livello, come si può notare dalla foto n°9, cosi’ da avere una altezza utile di circa 3 ml e la possibilità di realizzare alcune finestre su via dei Molini.



Linee guida dell’intervento architettonico


Il comune di Foligno ha istituito, al fine di avere delle linee guida comuni tra i gruppi di lavoro che sono intervenuti nel programma di recupero urbano, una commissione di coordinamento composta dall’Arch. Luciano Piermarini dal Prof. Arch. Gianluigi Nigro dal Prof. Ing. Claudio Angeletti dall’Arch. giovanna Chiuini dall’Ing. Federico Sotgiu dal Dott. Luciano Giacche’ dall’arch. Francesca Cacchioni che ha seguito dall’inizio l’evolversi dell’idea progettuale. Dalla analisi precedentemente illustrata, che ci porta a conoscenza della evoluzione storico-costruttiva dell’edificio scaturisce la proposta progettuale che si prefigge di salvaguardare le parti di valore storico, e di liberare il complesso dagli ampliamenti avvenuti a seguito degli eventi bellici senza tener conto della storia e della morfologia dell’edificio, come evidenziato nell’allegato (3). Si prevede quindi di demolire il corpo costruito sopra il “ponte nuovo” e i “nuovi magazzini”, gli uffici costruiti come nuova edificazione sopra l’alveo del fiume e il primo piano dell’edificio costruito sempre nel dopoguerra e staticamente in condizioni precarie come evidenziato nella foto n°10. L’intervento consiste nella ricostruzione del piano in demolizione, sopra l’impianto originario, in muratura portante dove si allestirà un centro sociale. Al piano terra si provvederà al consolidamento strutturale dei locali che saranno poi adibiti a spazio espositivo museale all’interno del quale si trova la cascata, formata dal salto di quota dell’acqua del canale dei molini, ottenuta mediante la chiusura della paratia a monte dell’edificio. Al piano terra si provvederà all’asportazione del materiale di riporto in modo da riportare il piano di calpestio al livello originario . Nella parte individuata nell’allegato (1) come il (punto 8) dove viene evidenziata la presenza di una scala che portava agli appartamenti (punto 12), viene realizzato un nuovo sistema di accesso pubblico ai piani superiori mediante una scala in ferro, munita di servo scala per disabili, che permette la creazione di un percorso continuo fra i vari edifici posti lungo la via fluviale degli opifici. Come illustrato, quindi, l’intervento da attuare nell’edificio ex Molino Panbuffetti ha come obiettivo quello della riproposizione della situazione organico strutturale presente prima del conflitto mondiale del 1945. Questo comporterà la demolizione dei corpi di fabbrica sopra illustrati con mezzi meccanici manuali per salvaguardare le parti storiche al piano terra che verrà totalmente recuperato e per garantire la perfetta esecuzione della demolizione a ridosso degli edifici adiacenti. Le parti in demolizione come evidenziato nella tavola di analisi non riguardano soltanto le strutture murarie ma anche gli orizzontamenti per i quali, come si evince dal computo metrico, si è prevista una modalità di demolizione dettagliata di tipo “scomposizione” questo per arrecare il minor danno possibile sia alle arcate di fondazione presenti sotto l’edificio sia delle murature storiche del piano terra. Sempre in riferimento alla tavola di analisi si evince che la demolizione interessa anche la parte di edificio, costruita sopra l’organismo originario, realizzata dopo il 1945 e danneggiata dal sisma del 27/07/1997, questa si presenta con una struttura muraria mista in pietra e laterizio e con una copertura piana in ferrro e laterizio, per quanto riguarda invece il materiale dei corpi di fabbrica dell’ampliamento questi presentano una struttura muraria prevalentemente in laterizio e solai in ferro e laterizio con una portata molto elevata, in quanto all’edificio era stato dato un carattere strutturale di tipo industriale. L’intervento prevede quindi il consolidamento del piano terra e delle arcate sul canale dei molini, questo verrà effettuato con tecniche non invasive e con materiali compatibili con quelli originari e in particolare l’intervento manterrà agli antichi paramenti murari la loro configurazione originaria con interventi cuci e scuci effettuati per tratti e con l’utilizzo di materiali simili agli esistenti per forme dimensioni e caratteristiche cromatiche rispettando l’originaria tessitura muraria. Le stuccature e gli intonaci dei paramenti murari saranno effettuate con materiali a base di calce e di inerti opportunamente vagliati nel rispetto dei cromatismi esistenti. Le nuove aperture al piano terra ricalcano la conformazione di quelle preesistenti chiuse dopo il 1945, gli infissi saranno in legno naturale di forma tradizionale e verniciate con finitura opaca. La parte in ricostruzione verrà realizzata in muratura portante di tipo poroton con rivestimento a mattoni faccia vista per quanto riguarda le pareti esterne e il setto centrale a ridosso della scala mentre la parete interna della struttura del soppalco a mattoni portanti a due teste. Le pareti sopra citate verranno realizzate sopra un cordolo in c.a. impostato sulle murature consolidate al piano terra, tranne che per il setto centrale che verrà demolito e ricostruito dal primo livello. I nuovi solai tutti realizzati in ferro hanno la struttura a vista nella parte dell’atrio mentre le restanti parti verranno controsoffittate e in particolar modo nell’area dei servizi igienici dove verrà ricavata una intercapedine di 40cm per il passaggio delle canalizzazioni del ricambio aria e degli impianti. La copertura sarà realizzata in ferro con travi calandrate ad arco ribassato e lamiera grecata, il tutto lasciato a vista, il manto di copertura con tegole di tipo canadese composte da uno strato bituminoso rivestito in rame. Lo sporto di gronda sarà costituito da una soletta in c.a. collegata al cordolo di copertura e rivestita con lamiera preverniciata. I comignoli verranno realizzati in ferro con rivestimento in rame, come pure in rame saranno i canali di gronda e i discendenti. Il rivestimento esterno come detto per quanto riguarda la parte ricostruita sarà a mattoni facciavista mentre per le murature al piano terra consolidate il paramento esterno sarà con intonaco a base di calce tinteggiato a cale con le tonalità delle terre. Gli infissi saranno in legno nella parte destinata a centro sociale e al piano terra con disegno di tipo tradizionale, mentre saranno realizzati in alluminio verniciato nella parte degli ingressi. Per quanto riguarda l’impianto termico si è prevista l’installazione di due impianti separati uno al piano terra costituito da una centrale termica autonoma con ventilconvettori verticali, e uno ai piani primo e secondo, azionato da due centrali separate, dove la climatizzazione verrà effettuata tramite canalizzazioni di immissione di aria trattata con relative bocchette di espulsione dell’aria. Inoltre sarà presente un impianto di ricambio dell’aria con funzionamento automatico ai piani superiori, mentre per la climatizzazione estiva se ne è prevista la predisposizione.
Oggi
Progetto
Cantiere

aperture porte aperture porte arrivo scala
 
da via dei molini da via dei molini da via dei molini
 
da via dei molini da via dei molini da via dei molini
 
da via dei molini da via dei molini da via dei molini
 
parte scala interna prosp. sul fiume prospetto sul fiume
 
scala scala vista ingresso p.t.
 
vista interna vista interna dal p.1. vista interna dal p.1.b
 
vista interna dal p.t. vista p.1 vista rampa intermedia